S. Lorenzo, uno dei quartieri più caratteristici di Firenze, vive una grave situazione di degrado e abbandono che si trascina ormai da diversi anni. Gli episodi di criminalità, che vanno dai furti alle violenze e ai disordini, dalla vendita di merce contraffatta allo spaccio di droga, sono all’ordine del giorno e vedono spesso protagonisti immigrati soprattutto nordafricani, albanesi e qualche "zingaro". Altrettanto deplorevoli sono da considerare i sempre più numerosi individui che hanno scambiato via Taddea e via S. Orsola per delle latrine e tra loro sono moltissimi gli italiani; perfino insospettabili signore che accostano l’auto, calano i calzoncini ai propri pargoli e, reggendoli dalle braccia, li aiutano ad evacuare.
Gli stranieri, che nel nostro paese( considerate le politiche italiane in fatto di immigrazione e di integrazione) vivono ai margini della società, trovandosi, spesso, di fronte a problemi di sostentamento o di alloggio, sono i primi a dover sfruttare ogni possibilità, sia pure criminosa, di assicurarsi un’entrata. Stesso dicasi per chi non ha una abitazione stabile e non è in grado di pagare per andare al gabinetto; egli è portato, per pudore anzitutto, a soddisfare le proprie necessità corporali in un luogo appartato, abbandonato, sudicio quale è S. Lorenzo. Chi invece una casa ce l’ha e nondimeno utilizza via Taddea come fosse il proprio gabinetto è semplicemente un incivile e i più sono italiani.
Il problema nasce dalla concomitanza di due fattori. L’esistenza di una forte domanda di merce illecita (droga o merci contraffatte) e di conseguenza una disponibilità di posti di lavoro; la presenza di una fascia sociale che vive ai limiti della sopravvivenza costretta ad arrangiarsi con ogni genere di attività. A prescindere dalle cause e dalle responsabilità, la questione da porsi è se sia accettabile che una certa categoria di persone rimanga in una condizione di precarietà tale da costringerli a gettarsi nell’illegalità per poter sopravvivere.
Che questo fenomeno, poi, si manifesti in un’area circoscritta non deve stupire. Il quartiere S. Lorenzo è logisticamente adatto a fornire rifugio ai senza casa, una via di fuga agli spacciatori o ai venditori di merci contraffatte qualora fossero braccati dalle forze dell’ordine, un contesto sufficientemente appartato nel quale assolvere le proprie necessità corporali. Al centro del quartiere, abbandonato a se stesso da oltre 20 anni, si erge ,infatti, l’ex convento di S. Orsola. È proprio questa struttura dimenticata a fare da sfondo al degrado ormai endemico. È attorno al suo perimetro che la gente si ferma per orinare, e, tra le lamiere dell’ex convento, chi, per qualsiasi ragione, necessitasse di un riparo, riuscirebbe a trovarlo. Insomma gran parte dei problemi che il quartiere sta vivendo, sono strettamente collegati alla centrale questione della sorte del suddetto stabile.
Le ultime notizie sull’ex convento di S. Orsola riportano il passaggio dello stabile sotto la proprietà della Provincia di Firenze. Il Presidente Matteo Renzi ha annunciato di voler investire 20 milioni di euro nel progetto di rivalorizzazione di S. Orsola e, di conseguenza, dell’intero quartiere di S. Lorenzo. Il progetto prevede il trasferimento del liceo artistico Alberti in S. Orsola; verranno creati degli spazi espositivi e un auditorium da 250 posti; un centro fitness e aree di sperimentazione artistica; saranno tre le piazze che sortiranno dal chiostro di S. Orsola, una di esse dedicata a Pinocchio, celeberrimo personaggio nato dalla penna di Carlo Lorenzini, detto il Collodi, che in via Taddea nacque. S. Orsola avrà, inoltre, a disposizione tre piani sotterranei di parcheggi.
Raccolta qualche testimonianza tra gli abitanti del quartiere possiamo affermare che i cittadini sono perlopiù fiduciosi perché questa volta hanno visto qualcosa smuoversi realmente, mentre, nel corso dei 20 anni di completo abbandono della struttura, le promesse delle amministrazioni locali sono sempre state disattese. Tuttavia alcuni abitanti di S. Lorenzo, pur dichiarandosi soddisfatti dell’impegno delle istituzioni e augurandosi che i suddetti interventi risolvano il problema, manifestano numerose perplessità nell’apprendere l’intenzione di stanziare un nuovo presidio di polizia nel quartiere. Un residente di S. Lorenzo ricorda, infatti, numerosi episodi di abusi da parte delle forze dell’ordine per le strade di S. Lorenzo di cui sarebbe stato testimone. Anche chi scrive è stato vittima di insulti e spintoni, durante un’operazione di polizia sotto la propria abitazione, unicamente per avere chiesto cosa stesse accadendo.
In un ambiente come S. Lorenzo gli interventi frequenti dei tutori dell’ordine parrebbero un vantaggio. Purtroppo non è sempre così! Sappiamo bene fin dove molti rappresentanti delle forze dell’ordine, obnubilati dall’ebbrezza del potere, si siano spinti; e sappiamo altrettanto bene che non vi è sorta di deterrente per un poliziotto che abusa dei suoi poteri. Il rischio che si voglia trasformare S. Lorenzo in un quartiere militarizzato è reale e da scongiurarsi.